La mia attenzione si rivolge principalmente allo sterminato archivio d’immagini offerte dalla Storia dell’Arte dandone una interpretazione differente. L’attrattiva verso il sapere umano identificato con l’Arte e l’Architettura crea mondi connessi ad un immaginario personale e all’idea di viaggio. Fotografie, video, installazioni, sculture e disegni sono i linguaggi privilegiati, attraversati
da una leggera e lirica vena narrativa. L’ attenzione verso il paesaggio e l’architettura mi accompagnano da sempre. Mi sorprende la capacità del paesaggio di contenerne un altro al suo interno, quello presente che osservo e quello assente, immateriale, fatto informazioni visive, di memorie, quasi una strategia di adattamento culturale, somma di tutti i paesaggi possibili.
Attraverso la stratificazione di elementi contrastanti cerco quello che si nasconde oltre la realtà delle cose, oltre il visibile. Sono appunti e segni di un paesaggio del tempo come sedimentazione e come dispersione. Come deposito e come congerie di una frantumazione che abbina, al tempo stesso, una progettualità “geologica” primordiale e comunque riservata alla natura , con quella più propriamente artificiale e architettonica.
La distanza da abitare come valore e differenza, come forma di conoscenza acquisita sul mondo, rende praticabile l’esercizio dell’arte proprio negli interstizi e sulle linee di confine tra linguaggi e disciplina.
Sono interessata all’archeoastronomia e alla illustrazione documentaria, a come le popolazioni antiche avessero l’esigenza di misurare il cosmo e il tempo facendo diventare l’osservazione astronomica una questione sociale.